domenica 4 gennaio 2009

Crociata anti-vampiro

I vampiri sono una specie di rumeni che invece di abitare nelle roulotte stanno nei castelli della Transilvania (la terra dei trans). Gli piace il sangue ma invece di mangiare il cavallo pesto, come facciamo noi, lo ciucciano via alle persone. Una volta lo succhiavano solo alle vergini, adesso devono accontentarsi; e se una non ha dato via anche il culo gli va già di lusso. Odiano molto quelli dell’Avis, gli piacciono le Mercedes vecchie e le autoradio degli altri.
I vampiri sono molto pericolosi perché se ti beccano muori. Il loro capo è detto Dra-culà, perché tra una succhiata e l’altra… ci può anche scappare che t’incula. Dormono di giorno e vanno in giro di notte (anche molte rumene di mia conoscenza fanno così, ma questa è un’altra storia).Per fermare un vampiro puoi indossare dell’aglio, mostrargli una croce o esporlo ai raggi del sole. Per ucciderlo devi infilargli un paletto, ma sia chiaro: sodomizzarlo non vale. Devi spaccargli il cuore, non il culo. Come croci vanno bene quelle di legno e di ferro. Appena le vede va per terra, perché gli ricordano il sacrificio di Gesù. Se sei a corto di mezzi puoi anche mostrargli la maglia crociata del Parma. Nessun svenimento, ma si toccherà i maroni. Perché come sanno tutti, creature diurne e notturne che siano, è una maglia che porta sfiga. Infatti se gli mostri la gialloblù non succede niente e sono cazzi tuoi. La prova provata è che non c’è mai stato un ammazza vampiri che ha usato della roba a strisce ma sempre crociata. E infatti: non c’è mai stato un ammazza vampiri che ha vinto delle coppe. Concludo questo diktat (mi piace la parola) scientifico affermando che chi non la pensa come me è un gayone.

venerdì 2 gennaio 2009

I Pacimù sono tra noi

“Chi cazzo sono i Pacimù?” mi chiese il Grande Beta, puntandomi in volto un fascio accecante di luce. Persi i sensi. Mi risvegliai dopo quattro ore al Bla Bla, legato ad un divanetto e accerchiato da quattro ragazze rumene affamate di sesso. “Grande Beta, sai già che non parlerò”, urlai, sicuro che il mio grande nemico fosse lì in ascolto, mentre le ninfomani iniziavano a torturami a suon di utero. “Questo è solo l’inizio, Infanzia” sogghigno l’angelico essere, mentre il Lesbo Show prendeva il via davanti ai miei occhi. Attraverso il potere subspaziale della figa cercava di indebolire la mia mente di cavaliere Jedi, per poi piegarmi al suo volere. “Abbraccia il potere della parpaglia”, tuonò Grande Beta, mentre io separavo mente e corpo. Stavo navigando nel Cazzo dimension, la dimensione dove cervello e pene si fondono in un’unica entità e viaggiano oltre i baluardi della ragione. Mentre uno spirito del Grande Beta era sulle mie tracce, all’orizzonte apparve l’Ombra dei Pacimù, lo spettro che riunisce tutti i Pacimù in un essere distinto. L’Ombra mi prese per mano e mi accompagnò in un viaggio a ritroso nel tempo. Vidi nuovamente lo sbarco dei Pacimù. L’alba del quinto giorno davanti alle porte di Eia, quando i Pacimù sfuggirono alle persecuzioni dei test anti-alcol. E rividi i volti dei Pacimù prima del Grande Freddo, quando ancora assomigliavano ai Gorgon. Il viaggio si fermò al giorno in cui fui contattato da Mr. 012, dei Pacimù. Stavo rivivendo la mia scelta, dopo aver ammirato la luce della conoscenza Pacimù.
“Ad ghé quesi quarantani… imbambì”. Mi dice la mia madre terrestre al ritorno dalla Cazzo Dimension. “Mamma, ho deciso di arruolarmi nei Pacimù. Dammi un deca, fammi il letto e preparami la cena per le 20, che intant a go da ander a salver al mond!”. “Mo chi eni chi Pacimù chi??” Chiede la donna che avuto lo stratosferico culo di avermi come figlio. “Figa mamma ma non sai chi sono i Pacimù??? Sei troppo indietro. I Pacimù sono tra noi, e se la terra avrà un futuro è grazie a noi. E mi raccomando gli anolini: stagni!!!”